Nonostante la maggior parte dei prodotti ittici siano cotti prima del consumo, la valutazione del rischio di contaminanti è ancora svolta nei prodotti crudi, influenzando molto le linee guida di salute pubblica.
In generale la valutazione del rischio viene effettuata infatti usando la concentrazione di contaminanti nel pesce crudo, mentre in genere viene ingerito cotto, il che può causare una sovrastima della quantità massima di un contaminante che può essere rilasciato dalla matrice alimentare ed essere assorbito dal corpo umano (bioaccessibilità).
Nel presente studio, è stato eseguito un test di bioaccessibilità in vitro per Galaxolide (HHCB) in campioni di merluzzo e sgombro.
I risultati indicano che:
- i processi di cottura a vapore e grigliatura portano a una perdita del 50 – 70% di HHCB.
- La cottura a vapore e grigliate determinano una diminuzione del contenuto di HHCB (tra il 50% e il 70% rispettivamente nel merluzzo e nello sgombro).
- Si è osservata una riduzione maggiore nelle specie con più alto contenuto di lipidi (sgombro) rispetto alle specie con minor contenuto di lipidi (merluzzo).
Fonte: www.sciencedirect.com